Il Piccolo di oggi, 17 settembre, dedica un articolo alla ex Pescheria: l'imperscrutabile destino del Salone degli Incanti.
Leggiamo:
Salvatore Porro, consigliere di Fratelli
d’Italia, ricorda con nostalgia, invece, il progetto mai nato di un Delfinario.
«Sarebbe stato un successo. Basta pensare al vicino Aquario, fa un milione di
visitatori con due sardoni e un branzino». E quindi? «Ci sono le richieste dei
cittadini che fanno danza. Non sarebbe male farne una sala da ballo per il
sabato sera. Per dare uno sfogo agli anziani». Una balera sul mare. Da Salone
degli incanti a salone da ballo. Facile. «Non è una brutta idea - sorride il
presidente de Gioia -. Sarebbe la sala da ballo più bella d’Europa».
Ci piace allora ricordare cosa disse a bora.qua il nostro amato e vulcanico candidato sindaco nel colloquio del 24 aprile 2016 che trovate qui:
Va bene, ma torniamo al Comune, alla ex Pescheria e alla Cultura. La ritrasformiamo in mercato del pesce?
Non sarebbe neanche sbagliato, ma ormai che c’è usiamola. Per una volta
potremmo dare un senso all’espressione “restituire alla città”:
mettiamola a diposizione dei triestini e dei non triestini per qualcosa
di loro, e non per iniziative calate dall’altro e per di più episodiche,
visto non ci sono risorse.
Cioè?
Potremmo utilizzarlo come area espositiva per artisti, come teatro
sperimentale, come luogo di ritrovo per serate di musica e di ballo. E’
talmente grande che può contenere un’area espositiva da autogestirsi, un
palco, un’area per la danza. Lei sa che a Trieste esistono gruppi
spontanei di amici che si riuniscono periodicamente per serate di ballo
(dal rock anni 80 al tango, dai balli ottocenteschi all’heavy metal),
itinerando fra vari locali pubblici con la loro collezione di cd. Non
esistendo più le discoteche, si adattano a essere ospitati in vari
locali, con il problema del disturbo per i residenti e delle
autorizzazioni dei titolari. Diamo loro uno spazio pubblico quasi
gratuito (basta far pagare una quota per l’assicurazione e la corrente
elettrica) e usiamo la ex Pescheria come punto di riferimento per la
“movida” triestina e per fare musica, così non disturbiamo i residenti
che vogliono dormire.
Una milonga sul mare..
Un nome comunque preferibile a “Salone degli Incanti” che non ho mai
capito cosa vuol dire.
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