lunedì 25 aprile 2016

Il Vulcanissimo alla conquista di Trieste. Nona puntata.

Siamo quasi alla fine di questo ciclo di conversazioni. Ci siamo occupati di tutto, e ora bisogna anche capire da dove reperire le risorse per tutte le belle cose di cui abbiamo parlato.
 
Serve un’analisi seria del bilancio comunale. Bisogna distinguere le aree che comportano inevitabilmente dei costi, quelle che devono funzionare in pareggio, o comunque dove si possono ridurre le perdite, e quelle che possono generare ricavi. Il Comune deve spendere per assistenza (disabilità, avviamento al lavoro, anziani), istruzione, manutenzione (edifici pubblici, strade, rete fognaria ..) e poco altro. Può risparmiare o andare in pareggio in settori come i trasporti, razionalizzando il funzionamento della partecipata Trieste Trasporti e come la raccolta rifiuti e l’igiene urbana, migliorando l’efficienza di Acegas. Stesso discorso per il settore museale: vanno affidate al volontariato le esposizioni cronicamente in perdita e valorizzati i pochi poli attrattivi.

Un approfondimento serio va fatto per gli impianti sportivi. Vorrei capire quanto gravano sul Comune i due stadi ed i due palazzetti. Quanto potrebbero rendere e quanto invece ci costano. Pur dispiacendomi, va affrontato anche il discorso dei Teatri e dei contributi che assorbono.

Più in generale serve un censimento di tutto il patrimonio comunale, dagli immobili alle partecipazioni, in modo da poter capire se è possibile aumentare i ricavi. E se ci sono aree irrimediabilmente in perdita, rami secchi da tagliare, si deve tagliare. Mi riferisco anche alle partecipate ed alle poltrone dei consigli di amministrazione.

Ci sono poi le voci di spesa per varie iniziative sportive o culturali, con finanziamenti a pioggia concessi senza una chiara logica. Anche qui bisogna avere il coraggio di dire di no, e, fatti salvi eventi di particolare rilievo, cancellare ogni erogazione. Liberi i cittadini di associarsi e di promuovere iniziative, ma aspese loro.

Infine, come ho già detto, è possibile allargare le aree di sosta a pagamento – fatta salva la gratuità per i residenti. Da lì possono arrivare incassi importanti.

Ultimo capitolo dei risparmi riguarda il personale. Purtroppo il Municipio ha ancora un eccesso di funzionari amministrativi che va progressivamente eliminato.

Pare comunque che l’amministrazione uscente abbia fatto passi avanti. Sia nella gestione del personale che nelle posizioni delle partecipate.

Forse sì, ma temo che ci sia ancora da lavorare. Faccio un esempio e solo uno. Qualcuno mi dovrebbe spiegare che cosa ci fa un avvocato penalista alla presidenza di una società multiservizi. Che competenze specifiche ha? Che motivi tecnici ci sono per una nomina del genere?

Una nomina politica?

Ma non mi risulta neppure che abbia incarichi politici. O che abbia dimostrato impegno politico di un qualche tipo. L’unica cosa che mi risulta è che ha difeso e difende personaggi politici di tutti gli schieramenti nei procedimenti penali che si sono succeduti in questi anni.

E' un impegno politico anche questo…

Sì, che sembrerebbe essere stato ricambiato con una nomina altrettanto politica, ma che non ha una giustificazione logica.

Qualcuno bisognava pur metterci su quella poltrona e, in fondo, che male c'è?

Magari si poteva scegliere uno con competenze specifiche. Ed a voler essere diffidenti, direi che una persona sospettosa potrebbe immaginarsi che gli onorari del difensore nei processi penali vengono pagati (almeno in parte) con la remunerazione di presidente della società multiservizi. I triestini pagano i servizi ed i relativi incassi pagano l’avvocato ai politici che l'hanno nominato lì.

Complottismo puro.

Per smentire tali sospetti si sarebbe potuto attendere qualche mese e procedere alla nomina dopo le elezioni. Invece sono andati di fretta, visto che, come tutti vedono, l’interesse è bipartisan. Ritorniamo su un punto già affrontato: ci sono due schieramenti che si fanno la guerra solo a parole. In realtà, e nemmeno così nascostamente, sono d’accordo su quasi tutto e sono pronti ad accordarsi. Anche il quotidiano della città partecipa all’inciucio.

E come?

Lo sfarzoso annuncio sul giornale delle prossime nozze di un candidato, con la celebrata presenza del presunto rivale, sono il suggello all’accordo fra i due schieramenti. Suggello apposto dai poteri della città dalle pagine del nostro amato quotidiano. Se mai leggeremo i programmi elettorali, scopriremo che le differenze sono solo nei dettagli. La gestione della città, nelle linee fondamentali, continuerà come prima, chiunque sia il vincitore.

C’è pur sempre l’incognita del terzo incomodo.

Se anche vincerà, vedremo se avrà la forza di durare e di resistere. E soprattutto di cambiare sostanzialmente le cose. Il dogma del ricambio continuo impedisce la formazione di una classe dirigente solida e competente. Con un sistema del genere si rimane in superficie, non si ha la forza di andare alla radice dei problemi. In cinque anni non si cambia una rotta che procede inesorabile da decenni. E’ come pretendere di governare una petroliera come se fosse un optimist. I cittadini percepiscono tale debolezza e finiscono per votare gli schieramenti tradizionali, senza rendersi conto che la contrapposizione è fasulla ed i due schieramenti sono d'accordo, ai danni dei cittadini stessi.

Alla fine, siamo tornati al Patto del Nazareno al Kren.

Prima o poi vedremo la foto dei due candidati seduti fianco a fianco a mangiar porcina. E lei stesso dovrà ammettere che aveva ragione il Vulcanissimo.

(9. continua)

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