venerdì 8 agosto 2014

A-gusto. Il ristorantino di pesce

Proseguiamo nel nostro itinerario enogastronomico veneto-giuliano e, dopo l'osmizzala pizzeria, è venuto il momento di fare tappa in un locale tipicamente triestino: il ristorantino di pesce.

Non parliamo del rinomato ristorante del centro, segnalato dalle guide e raccomandato dai grandi chef, ma della piccola trattoria con specialità di mare, dove si può gustare una cucina semplice, genuina e verace. E’ un luogo raccolto ed accogliente, con una terrazza affacciata sul mare dove potete gustare piatti squisiti accarezzati dalla brezza e rimirando il tramonto. I gestori si mantengono fedeli alla tradizione, offrendo esclusivamente pesce freschissimo, acquistato in giornata da pescatori di provata fiducia, e preparato con cura e sapienza culinaria. Non parliamo poi dei prezzi, che sono onesti fin quasi a commuovere. Tanto che, a volte, estasiati dalla bontà delle portate, alcuni clienti si offrono di pagare di più, scontrandosi con la disarmante modestia del titolare, un signore mite e taciturno che con lo sguardo addolcito rifiuta: “no guardi, io faccio il ristoratore per passione, non m’interessa guadagnarci”. Il paradiso di ogni gourmet, di cui tutti parlano con lo sguardo rapito.

Ovviamente, però, nel ristorantino di pesce non si può sperare di trovare un tavolo facilmente. E’ fortemente consigliato prenotare; anzi, la verità è che è tassativo prenotare. E se si vuole avere la certezza di ricevere il trattamento migliore, è bene che a prenotare sia un vostro commensale che conosce già personalmente il titolare. Ad essere esatti, è il titolare stesso a pretendere che a prenotare per voi sia un suo caro amico; meglio se uno che ha fatto con lui il servizio militare. Può sembrare un fatto spiazzante, ma in realtà a Trieste tutti hanno almeno un amico che ha fatto il militare con il titolare di un ristorantino di pesce. Magari non lo sapete, ma sicuramente anche voi  avete un amico che ha fatto il militare con il titolare di un ristorantino di pesce. Quindi vi consigliamo senza indugio di chiedere a lui. Vi dirà di sì, che senz’altro prenota. Ma non questa settimana; la prossima. Poi, stranamente, rimanderà ancora. Quindi dirà di essersi dimenticato. Poi dirà che non è ancora la stagione, oppure che non è più la stagione. Può capitare che dica che per una volta preferisce mangiare carne. E così via, con scuse sempre più fantasiose, per mesi e per anni. In conclusione, la cruda verità è che pur avendo la possibilità ed il desiderio insopprimibile di cenare in questo adorabile ristorantino di pesce, finisce che non ci andrete mai. E la stessa cosa capita a tutti i vostri conoscenti che pure vantano un mallevadore del vostro stesso rango. Tutti bramano di andare nel ristorantino di pesce, e tutti sono costretti infine a rinunciare.

Insomma, il ristorantino di pesce, pur essendo un luogo da tutti conosciuto, celebrato e lodato, pare essere un’entità metafisica, un’idea platonica, un luogo dello spirito. Qualcuno sostiene che in realtà non esiste. E anche a noi comincia a venire il dubbio.


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