“Cossa ghe dago al mulo?” Un giovane turista romano seduto in un bar del centro, e forse digiuno dell’idioma locale, si è sentito apostrofare con queste parole dal cameriere venuto a servirlo. Indispettito per essere stato assimilato ad un quadrupede (secondo la vulgata non particolarmente acuto), ha chiesto spiegazioni ed invocato l’intervento del titolare, sentendosi però ribadire che per tutti i presenti, come per qualsiasi cameriere di qualsiasi bar, lui è un mulo come tutti gli altri e come tale va appellato. Inesperto di dialetti, ma evidentemente non di diritto, il giovane si è recato in una stazione dei Carabinieri ed ha sporto formale querela per ingiuria.
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