Nel tardo pomeriggio di ieri, come d’abitudine, A.F., nota per essere un punto di riferimento del femminismo locale e tuttora impegnatissima per i diritti delle donne, si è recata oltreconfine per il rifornimento di benzina. Pagato il conto, ha esibito la tessera completa dei bollini e le è stato mostrato l’elenco dei premi fra i quali scegliere: un bollitore, una bilancia pesapersone, un kit di coltelli da cucina e, novità dell’estate, un ingresso omaggio con consumazioni gratuite al Banana club, un night club noto per l’avvenenza delle entreneuse, per le loro esibizioni al palo della lap dance ed anche per la presenza di numerosi privé.
La donna, non conoscendo il Banana club (o forse fingendo di non conoscerlo), ha chiesto spiegazioni ed il giovane cassiere, forse per la poca dimestichezza con la lingua italiana, ha offerto una descrizione eccessivamente plastica e colorita (e forse anche inutilmente dettagliata), suscitando la collera della cliente, la quale, fedele alla propria indole, ha manifestato apertamente e senza mezzi termini la propria indignazione, producendosi in una lunga ed articolata concione contro il perverso maschilismo che dilaga nelle stazioni di servizio. Non comprendendo il senso del monologo, il malcapitato giovane lo ha interpretato come manifestazione di insoddisfazione per i premi e, dietro consiglio del titolare, si è offerto di integrarli con ulteriori omaggi: due flaconi di olio motore, un cavo di traino e, che Dio lo perdoni, una videocassetta porno, articolo regolarmente in vendita nei distributori sloveni. Apriti cielo. Alla vista della videocassetta la donna ha perso il lume degli occhi e si è avventata contro i gestori, tentando di sfregiarli con la carta di credito. Fortunatamente era sul posto un agente di polizia fuori servizio che ha prontamente sedato la rissa, evitando che la situazione degenerasse.
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