sabato 13 dicembre 2014

Vulcanici ed amatissimi forever

Le voci circolavano da settimane, ma ormai siamo quasi all’ufficialità. Il vulcanico ed amatissimo ex amministratore del centrodestra triestino tanto caro a bora.qua, ben presto convolerà a nuove nozze! La fortunata sarebbe una giuovane (ed intraprendente) dipendente regionale che ha saputo spezzare il legame pluridecennale che legava il Nostro alla sua storica compagna.
E non è tutto: presto vedrà la luce un vulcanico ed amatissimo frugoletto, certamente destinato a reggere un giorno le sorti di Trieste.
Possiamo dirlo con gioia e sollievo: la Vulcanica ed Amatissima Stirpe è salva. Come un tempo i regnicoli salutavano la nascita dell’erede al trono, i triestini scendano in Piazza a festeggiare: God save the Square. 

domenica 16 novembre 2014

Nuova bufera su Furlanic

“Quando ero bambino capitava anche a me di sentirmi domandare  <vuoi più bene al papà o alla mamma?>. E io rispondevo senza indugio: alla mamma”. Queste le parole che il quotidiano Primorski dnevnik attribuisce a Iztok Furlanic, presidente del consiglio comunale di Trieste, riportate in una lunga intervista-sfogo apparsa sul numero di oggi, a pochi giorni dal dibattito e dal voto che avrebbe potuto sancire la sua decadenza.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. “Furlanic non perde occasione per dare prova della sua inadeguatezza” tuona Forza Italia per bocca di un suo autorevolissimo esponente, che prosegue: “con l’ultima uscita abbiamo toccato il fondo. Ci domandiamo se il presidente di tutti i triestini fa colazione con il biberon.” Ancor più dura Un’Altra Trieste: “Furlanic ribadisce il mammonismo della sinistra ideologica slovena, portatrice di un coacervo di ideologie vetuste e superate assolutamente inconciliabili con la natura temprata e maschia della cittadinanza.” Unanime l’appello delle opposizioni al sindaco, riassunto in una breve nota scritta ove si legge: “Chiediamo al primo cittadino di prendere posizione contro il mammonismo di Furlanic, onde evitare che Trieste divenga lo zimbello dell’Italia intera. Se ciò non accadrà, verremo additati come i cittadini più mammoni e piagnoni della nazione e questo, porco cane, non è bello”.

lunedì 20 ottobre 2014

I Privé sloveni contro il Pd triestino

Nella sua battaglia per la traduzione simultanea in lingua slovena delle sedute del Consiglio comunale, il presidente Furlanic sembrava rimasto solo. Le reazioni dei vertici del pd locale lo avevano messo in un angolo. Ma ecco che, inattesa, arriva una ferma presa di posizione dei gestori dei numerosi night club della fascia confinaria. Il titolare di un frequentatissimo centro benessere sito a due chilometri dal confine, ce ne sintetizza il contenuto: “gli italiani di Trieste, quando sono a casa loro, con le loro mogli, ragionano come se gli sloveni non esistessero. Ma dopo cena vengono a rilassarsi fra le braccia delle nostre ragazze slovene; nei nostri locali, gestiti da noi sloveni. E’ troppo comodo, e anche ipocrita, chiamarci “sciavi de merda” di giorno, per farsi belli con le mogli, e poi correre qui da noi di notte a farsi consolare. Se il Consiglio comunale non si adeguerà all’uso dello sloveno, applicheremo un sovrapprezzo alle prestazioni per i triestini. Cominceremo con un 10% per poi salire: 20%, 30% e via così, fino a raddoppiarlo. I tanti triestini, e fra questi molti politici, che vengono da noi la sera cambieranno idea”. Ma davvero i politici triestini, i consiglieri comunali e regionali, frequentano i privé d’oltreconfine? Il nostro interlocutore si allarga in un sorriso.

giovedì 9 ottobre 2014

Segnaletica in friulano uccide un turista tedesco

Drammatico incidente alle porte di Udine.

R.K., un turista tedesco in viaggio verso Trieste, è erroneamente uscito dall’autostrada e si è smarrito per le strade a nord del capoluogo friulano. Come ha raccontato la moglie che viaggiava con lui, ha tentato di orientarsi con navigatore e mappe stradali, sulle quali ha cercato disperatamente la località VIGNESIE, che compare sulle indicazioni stradali ad ogni incrocio. Non trovandola sulle carte è stato preso dal panico e proprio per questo ha perso il controllo dell’auto, andando a schiantarsi contro il guard-rail. Inutili i soccorsi: l'uomo è deceduto poco dopo, mentre la moglie se la caverà in trenta giorni. 

L’episodio ha suscitato clamore in Germania e l’ambasciata tedesca ha chiesto spiegazioni al governo italiano. In una breve nota, Palazzo Chigi ha replicato che le indicazioni in friulano sono state posizionate per valorizzare la cultura locale. Una riposta che, a quanto trapela, ha fatto imbufalire Berlino, tanto che Angela Merkel in persona avrebbe telefonato a Napolitano, formulando una tanto lapidaria quanto incontestabile censura: “le indicazioni stradali servono a chi viaggia, non a chi risiede”.

lunedì 6 ottobre 2014

“Ribattezzare piazza Unità”

La toponomastica triestina proprio non va giù al vulcanico ed amatissimo ex amministratore del locale centrodestra, che si sfoga con bora.qua: “Adesso che il quotidiano l’Unità è fallito, non ha più senso intitolargli la principale piazza della città. E’ vero che i comunisti hanno governato Trieste per duecento anni [testuale, NdR], ed i risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti, ma abbiamo definitivamente voltato pagina”. E che nome dovremmo darle allora? “Penso che sia giusto darle il nome di un ex sindaco, uno che ha segnato una svolta, non so.., ci si dovrebbe pensare,.. veda lei chi... ” Va bene, va bene, abbiamo capito.

domenica 5 ottobre 2014

Il Rossetti diventerà un parcheggio coperto

La cronica mancanza di aree di sosta a ridosso di viale XX settembre sembra destinata ad avere finalmente una soluzione definitiva. Il declassamento del Politeama Rossetti a teatro di seconda categoria non potrà che avere come conseguenza la sua chiusura definitiva, con la migrazione della programmazione di prosa in altra sede ovvero con la sua totale soppressione. Ecco quindi che il Comune di Trieste, sull’esempio di quanto avvenuto per l’ex cinema Capitol, per l’ex Teatro Filodrammatico e per molti altri palazzi storici cittadini, sta progettando di trasformare il teatro in un parcheggio coperto, una gigantesca autorimessa ad uso dei residenti del Viale. Per ragioni di tutela architettonica l’aspetto esterno dello stabile non cambierà, mentre resta incertezza sulla ridefinizione degli spazi interni. I progettisti pensano di inserire nel vano platea sei piani di parcheggio, ma questa soluzione potrebbe non superare il vaglio della Sovrintendenza che, pur consentendo il cambio di destinazione d’uso, sarebbe intenzionata a vietare modifiche drastiche dell’edificio. Probabile quindi che anche l’interno mantenga la struttura attuale, con le auto ordinatamente parcheggiate in platea e sui palchi, l’accesso ai quali dovrà essere adeguato al passo delle autovetture.

martedì 30 settembre 2014

Un tram chiamato desiderio. Che funzioni sempre.

News su Trieste: altro che Amazon e Google, il capoluogo di regione supera di gran lunga la new-economy 2.0.
Attraverso la società del trasporto pubblico urbano, allo storico Tram de Opcina è stato affiancato un servizio di traino con l'utilizzo di droni automatizzati, per evitare ulteriori guasti e interruzioni alla linea di trasporto.
Si tratta di automi dalle sembianze di gabbiano, come uno dei tanti volatili che vediamo nel cielo cittadino; essi sono stati posizionati sopra lo storico convoglio e lo guideranno nel tragitto urbano, riducendo sensibilmente i tempi di percorrenza.
"La spesa prevista è piuttosto importante", ci ha confessato un dirigente molto vicino ai vertici della municipalizzata "tuttavia si tratta di un costo che non graverà sull'utenza poichè abbiamo trovato adeguate coperture, con una revisione della spesa che ha comportato un taglio del 99% ai compensi per il management e agli emolumenti di presidenza e consiglieri in carica. Meglio per il drone che a quelli lì, no?" chiosando con un sorriso, prima di salutarci. Finalmente una buona notizia.

venerdì 19 settembre 2014

Que viva Sappada

Legge sul Corriere delle Alpi la notizia sui cuccioli di orso affidati al sindaco di Cortina e scaturisce con una reazione istintiva di attacco. Un passante ha dichiarato di aver sentito urlare improperi contro la brutale cattività imposta ai plantigradi trasferiti in territorio ampezzano. Armato solo di una radice di kren, ieri un uomo in segno di protesta ha assaltato e poi rapinato una salumeria in via di Cavana. Il malcapitato ha preso il rafano al reparto verdura davanti alla cassa e lo ha nascosto nella tasca del maglione facendo finta di avere una pistola. Si è quindi diretto al banco degli affettati per scagliarsi contro il personale e, in segno di minaccia, ha gridato con un forte accento istro-veneto “...basta Cortina e basta anche con questa barbarie degli uomini contro gli animali!” facendosi consegnare soldi e liquori, prima di darsi alla fuga. Grazie alle immagini del circuito di sorveglianza presente in centro storico, il veicolo utilizzato dal singolare animalista è stato identificato immediatamente: aveva sottratto qualche minuti prima un risciò dai nuovi stalli di Largo Granatieri. Sono ancora ignote le generalità del nostrano animalista fuorilegge.

giovedì 4 settembre 2014

Il Faro della vittoria testimonial del preservativi Axel

L’idea di coprire un obelisco con un gigantesco preservativo non è nuova (si vedano le campagne anti Aids), così come non è una novità il recupero “sponsorizzato” di un monumento storico (si pensi al Colosseo). Ma è del tutto originale il progetto che riguarda il Faro della Vittoria di Strada del Friuli. La multinazionale Axel, leader mondiale nella produzione di profilattici, si accollerà interamente gli oneri di restauro del monumento in cambio del suo sfruttamento a fini pubblicitari. Una volta terminati i lavori, il faro verrà rivestito da un gigantesco preservativo rosa recante il marchio Axel: una forma di rèclame senza dubbio di forte impatto. Ne abbiamo parlato con il responsabile comunicazioni esterne di Axel Europa, Karl Heinz Kaltzenkholer.
Perché proprio il Faro della Vittoria di Trieste?
Per sua klande imponenza e dominanza su territorio circostante. La gigantesca figura del Faro ed il glande terrazzo circolare gli conferiscono ..
Va bene, va bene, abbiamo capito. L’istallazione si comporrà della sola copertura?
Pensiamo anche di porre alla base del faro due mongolfiere ancorate al suolo che rafforzeranno l’idea di..
Sì, sì, abbiamo capito… Due mongolfiere? A Trieste?
Sappiamo del problema di vento che avete voi lì, questo vento che chiamate …
B o r a .. si chiama b o r a ..
Ecco sì. Ma troveremo soluzione.. l’opportunità di usare il Faro della Vittoria era troppo importante perché  ha sulla cima sferica questa figura slanciata verso l’alto che aggiunge un elemento dinamico e realistico che…
STOP! Abbiamo capito.


domenica 31 agosto 2014

Il presidente di “Sopra Tutto Trieste” mangia il frico e muore

L’avversione dei triestini per il Friuli è risaputa, ma nella serata di ieri ha trovato una conferma paradossale e purtroppo tragica. Lo sfortunato protagonista è F.T., membro di una famiglia che mena vanto d’esser triestina da dieci generazioni e presidente dell’associazione “Sopra Tutto Trieste”, dedita alla conservazione dei tipici valori giuliani e nemica storica del “Fogolar furlan”. F.T. era ospite a cena a casa di amici e, terminata la seconda portata, ha domandato: “Ottimo, cos’era?” “Frico”, ha risposto la padrona di casa, “preparato secondo la tradizionale ricetta carnica”. A queste parole F.T. è prima sbiancato e poi diventato cianotico; quindi è crollato al suolo in preda alle convulsioni. Gli amici e commensali si sono immediatamente resi conto che la sua totale avversione per tutto quello che è friulano era la causa del malore ed hanno avvertito il 118. I sanitari sono intervenuti tempestivamente, ma purtroppo non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

sabato 30 agosto 2014

Chiamano "mulo" un turista romano. Querelati


Cossa ghe dago al mulo?” Un giovane turista romano seduto in un bar del centro, e forse digiuno dell’idioma locale, si è sentito apostrofare con queste parole dal cameriere venuto a servirlo. Indispettito per essere stato assimilato ad un quadrupede (secondo la vulgata non particolarmente acuto), ha chiesto spiegazioni ed invocato l’intervento del titolare, sentendosi però ribadire che per tutti i presenti, come per qualsiasi cameriere di qualsiasi bar, lui è un mulo come tutti gli altri e come tale va appellato. Inesperto di dialetti, ma evidentemente non di diritto, il giovane si è recato in una stazione dei Carabinieri ed ha sporto formale querela per ingiuria.

venerdì 29 agosto 2014

Le profezie di bora.qua: il Salone degli Incanti torna ad essere una pescheria


La foto che vedete mostra la giornata di mercoledì scorso, 27 agosto, al Salotto Vienna, la kermesse in corso presso il Salone degli Incanti (ex Pescheria) di Riva Nazario Sauro.

Nessuna sorpresa per noi di bora.qua, che il 10 luglio scorso esordimmo con una delle nostre prime notizie: Il Salone degli Incanti diventerà una pescheria.

Bora.qua: le notizie su Trieste che nessuno vi darà mai.

Inneggia alla “sposa bagnata sposa fortunata” e affonda il battello del pranzo nuziale

G.M. e T.R., due giovani triestini fidanzati da lungo tempo, volevano un banchetto di nozze davvero originale ed a tal fine avevano noleggiato un battello su cui offire il banchetto di nozze. Celebrata la cerimonia in piazza Unità, sposi ed invitati sono saliti a bordo dal molo Audace, per intraprendere una mini crociera fino a Duino durante la quale consumare il pranzo nuziale. Grazie alla splendida giornata di sole, tutto è scorso in letizia fino all’altezza di Grignano, quando uno degli invitati ha lanciato il tradizionale motto “sposa bagnata, sposa fortunata!” e, detto fatto, è sceso sottocoperta con un’accetta ed ha aperto nella fiancata del battello una falla di un metro per due. Sconcerto e panico generale. In meno di mezz’ora l’imbarcazione è colata a picco, mentre la folla degli invitati si metteva in salvo gettandosi in acqua ed aggrappandosi alle scialuppe.
Fortunatamente tutti i partecipanti sono giunti a riva sani e salvi, compresa la coppia degli sposi. Incolumi e fradici. Saranno fortunati? 

giovedì 28 agosto 2014

L’assessore Rivoli fa causa a se stesso

Aspettare l’udienza preliminare per decidere sulle dimissioni dell’assessore Rivoli. E’ questa la linea adottata dalla giunta, ma potrebbero volerci molti mesi. Ecco allora che il difensore di Rivoli, l’avvocato J&B, ha studiato una strategia alternativa che ci illustra egli stesso: “Poiché l’accusa è di truffa nella gestione dei fondi erogati dall’assessorato retto dallo stesso Rivoli, questi risulta essere al tempo stesso truffatore e truffato. Ecco quindi la soluzione: Rivoli, nella veste di assessore, citerà in giudizio lo stesso Rivoli, nella veste di rappresentante legale dell’associazione S-vitati, al fine di ottenere la riparazione del danno cagionato. Se il Tribunale darà ragione al Rivoli assessore (Rivoli A), l’associazione S-vitati risarcirà l'ente, e Rivoli verrà riabilitato avendo ottenuto il ristoro del danno. Se, al contrario, sarà il Rivoli privato cittadino (Rivoli B) a vincere la causa, allora vorrà dire che la condotta era perfettamente legittima e la riabilitazione sarà automatica. In entrambi i casi Rivoli avrà pieno diritto a rimanere in carica. Io, ovviamente, assisterò sia Rivoli A che Rivoli B”.

Abbiamo chiesto alcuni chiarimenti.
b.q.: Ma la sua posizione di difensore comune alle due parti non configura un certo qual conflitto di interessi?
J&B: Assolutamente no. Ho già attrezzato lo studio con due scrivanie e due computer: alla scrivania A preparerò gli atti per Rivoli A, alla scrivania B quelli per Rivoli B. Inoltre mi avvarrò di due distinti collaboratori associati al mio studio, l’avvocato A e l’avvocato B, cui ho dato ordine di non rivolgersi la parola e che cureranno rispettivamente le parti A e B. La nostra professionalità garantirà un corso ineccepibile della causa.
b.q.: E se il giudice dovesse rimettere la questione ad un arbitrato o ad un tentativo di conciliazione?
J&B: Mi proporrò personalmente come arbitro o come mediatore.
b.q.: Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo l’avvocato è sicuro di incassare l’onorario senza faticare.
J&B: E qual è la differenza da tutte le altre cause?

mercoledì 27 agosto 2014

Renzi vende all’Austria il castello di Miramare

La notizia è piombata su Trieste come un fulmine a ciel sereno, ma nei palazzi romani l’argomento era in discussione da tempo. Da un lato ci sono le difficoltà economiche del nostro paese, dall’altro le rivendicazioni del governo di Vienna, che ha sempre considerato il castello di Miramare un monumento totalmente austriaco “scippato” dal tradimento italiano del 1915. Ad accelerare le cose è stato però un rapporto della Commissione Europea sul patrimonio artistico del Belpaese, che dà un giudizio impietoso sulla nostra incapacità di tutelare il patrimonio architettonico e paesaggistico. Di qui la raccomandazione al governo italiano di procedere all’alienazione di alcuni gioielli, fra i quali la residenza che fu di Massimiliano I, al fine di assicurarne la tutela per i posteri. Il governo di Roma non ha indugiato ed ha concluso in poche settimane la transazione con il ministero degli Esteri austriaco, che entro il 2015 rileverà l'intero complesso (parco, castello e pertinenze) per una cifra al momento coperta dal segreto.
Dopo l’iniziale sconcerto, la comunità locale ha fatto quadrato contro la decisione di Roma, ma sembra che ormai non ci sia nulla da fare. Un politico triestino che ha alzato la voce davanti al commissario UE si è sentito rispondere: “ma se voi ancora vi lagnate per i beni abbandonati degli esuli istriani?”

martedì 26 agosto 2014

"Pasquale Revoltella candidato sindaco"

Giornata di relax per il vulcanico ed amatissimo ex amministratore del centrodestra triestino che, seduto al tavolo di un bar del centro, si racconta a bora.qua. “Sono appena stato alla mostra del Molo quarto, dove speravo di incontrare il mio amico Andy Warhol, che però oggi non è venuto”. Approfittando del clima colloquiale abbiamo cercato di capire se il nostro interlocutore intende correre per l’elezione a sindaco alle prossime amministrative. “Io ormai sono un pensionato della politica e non ci penso proprio. E poi Trieste ha bisogno di una persona di valore indiscutibile, un mecenatista [testuale NdR]. Per esempio Pasquale Revoltella, che ha fatto tantissimo per la città con donazioni di ogni tipo. E meriterebbe anche di tornare a vivere a casa sua. Basta con tutti questi inutili musei [roba da comunisti, NdR]”.

Serracchiani commissario a tutte le corsie

Debora Serracchiani, presidente della Regione nonché commissario alla terza corsia della A4, ha dato prova di determinazione. Durante la conferenza stampa di oggi ha tuonato: “i soliti professoroni, gufi, rosiconi e frenatori volevano tenersi le prime due corsie, ma nessuno fermerà il cambiamento. Oggi stesso mi sono nominata commissario anche della prima e della seconda corsia. Non so chi fossero i precedenti commissari, ma non mi interessa”. Quindi ha messo a tacere le deboli obiezioni che provenivano dalla platea: “Se dovesse servire diventerò commissario anche delle corsie di Cattinara e del Maggiore.”

lunedì 25 agosto 2014

Presto a Vienna il “Salotto Trieste” con Lorenzo Pilat, el Mago de Umago e le Mitiche Pirie


Sull’onda dello straordinario successo del Salotto Vienna allestito presso la ex Pescheria, si sta già pensando ad una analoga iniziativa a ruoli invertiti. Ancora non sono stati scelti il periodo ed il luogo (pare che a Vienna non ci siano ex pescherie disponibili), ma ben presto sarà la cultura triestina a sbarcare nella capitale austriaca. Il nostro ambasciatore sarà il poliedrico Angelo Baiguera, che condurrà con sé una nutrita schiera di artisti locali, fra i quali sicuramente il cantautore Lorenzo Pilat, il comico el Mago de Umago e la leggendaria band delle Mitiche Pirie.
La redazione di bora.qua si auspica che l’iniziativa possa avere lunga durata, possibilmente eterna.

Forti piogge a Opicina

Maltempo su tutto il territorio provinciale per l’intero fine settimana. La pioggia battente ha compromesso le attività della festa di un partito politico minore che avrebbe dovuto tenersi ad Opicina.

domenica 24 agosto 2014

Onda anomala travolge il Circo Magnifico Acquatico

Attimi di paura ieri sera al piazzale Straulino, dove campeggia il tendone del Magnifico Acquatico, lo spettacolo circense di ispirazione marina. La rappresentazione era in pieno svolgimento, quando un’onda anomala, provocata forse da una petroliera in transito nel golfo, ha inondato la struttura arrivando fino sulle Rive. Gli spettatori sono stati investiti dalla marea d’acqua, indugiando prima correre ai ripari poichè convinti che si trattasse di un effetto scenico. Lo spettacolo è stato quindi interrotto e, fortunatamente, non si registrano feriti gravi.

“Bergoglio Papa del Carso”. Tre milioni di manifesti al macero

La comunità cattolica veneto-giuliana aveva fatto uno sforzo economico enorme. L’occasione di avere il pontefice nelle nostre terre in occasione del centenario della Grande Guerra era di farne il testimonial del progetto Carso 2014. In tale prospettiva, dando fondo ai risparmi e chiedendo un contributo ai fedeli, erano stati stampati tre milioni di manifesti da affiggere in segno di giubilo per la visita pastorale. Ma, alla vista del testo, i vertici dell’arcivescovado hanno storto il naso. L’invocazione “Bergoglio Papa del Carso”, è sembrata malamente assonante e non è piaciuta affatto, tanto da decretare la distruzione del materiale già stampato. Gli autori del manifesto hanno protestato vivacemente per lo spreco di denaro ma non c’è stato nulla da fare; la diocesi ha detto “no”.

sabato 23 agosto 2014

Pretende il divorzio celtico e picchia il druido. Arrestata

Appassionati di cultura nordica fin da ragazzi, due giovani triestini, A.M. e L.G., avevano approfittato del Festival Triskell del giugno scorso per sposarsi con il caratteristico rito celtico, officiato da un vero e proprio druido. Dopodiché avevano deciso di andare a convivere. Come purtroppo accade, però, le cose hanno preso subito una pessima piega e la convivenza si è rivelata impossibile. Nulla di irreparabile, ha pensato A., proponendo alla ragazza, nonché “sposa celtica”, di tornare alla situazione precedente. L. si è detta d’accordo, a condizione che si procedesse alla rescissione del matrimonio con rito celtico, ovvero ad un autentico e regolare “divorzio celtico”. E ciò richiede che il marito trascorra sette notti fuori casa, dormendo accovacciato sulla soglia. Comprensibile lo sconcerto del povero A., che ha chiesto di potersi sottoporre ad una versione edulcorata del rito, scontrandosi però con l’irremovibilità di L., fermamente intenzionata a veder rispettati i riti celtici che hanno accompagnato la lunga frequentazione con il fidanzato fin dall’adolescenza. Un’intransigenza che, stando a quello che trapela, avrebbe causato furibonde liti, inducendo il giovane a chiedere aiuto al druido che aveva celebrato le nozze poche settimane prima.

Il druido, resosi conto della difficile situazione di A., ha proposto a L. di provvedere lui stesso a sciogliere il matrimonio celtico senza troppe formalità. Apriti cielo. A tali parole L. è montata su tutte le furie, protestando per una soluzione che non è assolutamente contemplata dalla cultura e dai riti celtici, come tutti e tre ben sanno, o dovrebbero ben sapere. Grande deve essere stata la delusione di L., nel vedere che la passione dei suoi amici per la celticità non era poi così profonda. Di fronte all’insistenza del druido nel voler risolvere la questione per le spicce, L. non ci ha visto più e si avventata contro di lui, accusandolo di blasfemia celtica e colpendolo con schiaffi e pugni, arrivando addirittura a minacciare di ucciderlo con un falcetto per il vischio. Inevitabile a questo punto l’intervento degli agenti del 113, che si sono visti costretti a porre la giovane in stato di fermo. Uno di essi l’avrebbe anche sconsideratamente irrisa: “se vuoi ti processiamo con rito celtico”. Rischia ora un provvedimento disciplinare.

venerdì 22 agosto 2014

Giudice confonde le aule e condanna l'imputato sbagliato

Accade anche questo nel Tribunale di Trieste. L'episodio risalirebbe al luglio scorso ma è trapelato solo ora. Gli insider di bora.qua stanno cercando di saperne di più, ma si scontrano con il muro di silenzio degli uffici giudiziari di Foro Ulpiano. Pare comunque che il malcapitato dovrà provvedere a proprie spese all'impugnazione della sentenza, poichè res iudicata pro veritate accipitur.

giovedì 21 agosto 2014

Nuovo corso del tram, guai per Trieste Trasporti

La società partecipata dal nostro Comune ha provveduto a costituire le necessarie riserve straordinarie di bilancio, riteniamo pertanto che il rincaro delle multe sia dovuto ad altre cause e che la cittadinanza non debba temere ulteriori rincari ai servizi di trasporto pubblico urbano ed extra urbano.

mercoledì 20 agosto 2014

Centurione hackerato!

Cari lettori di bora.qua, oggi il pc del Vostro Centurione ha subito un vilissimo attacco da parte di sconosciuti hacker. Quindi per qualche giorno sarà impossibilitato a svolgere la sua attività. Tornerà quanto prima, a dispetto delle congiure e delle censure.

Disfunzioni nostrane

A seguito delle indiscrezioni raccolte, la redazione di Bora.Qua è in grado di svelare i retroscena che hanno dato luogo alla lettera di Bono Vox per Matteo Renzi.

Essa è scaturita da una reazione di piccato risentimento del frontman degli U2 nei confronti del nostro primo cittadino. 

Il sindaco di Trieste, in occasione del concerto del giugno 2012 aveva scritto un messaggio di incoraggiamento a Bruce Springsteen che, per errore, è stato recapitato al leader della band irlandese, solo qualche giorno fa.

Le poche righe di Cosolini, oltre a evidenziare una sua mai celata passione per la musica del grande rocker statunitense denotavano anche una forte carica di ammirazione per il Boss e il suo sostegno al nuovo corso della presidenza Obama.

Questo il messaggio che, carta e penna alla mano, Roberto Cosolini aveva inviato al Boss in occasione della tappa triestina del suo tour: "Soltanto poche righe per congratularmi con te per l'appoggio a Barack Obama e il sostegno col quale stai rinsaldando anche la creatività musicale degli italiani e la visione del futuro del rock. Ci volevano mandare Bono Vox e gli U2, ma l'orgogliosa Trieste ha preferito ospitare te che, oltre a tutto, non indossi quegli orrendi occhiali come l'irlandese dalla voce di adenoide ingrossata."

martedì 19 agosto 2014

Emergenza psichiatrica a Portopiccolo


I dati forniti dalla Guardia medica del comprensorio di Aurisina non lasciano dubbi. Le chiamate provenienti dal villaggio turistico di Portopiccolo, il complesso di residenze da sogno incastonato nella magnifica baia di Sistiana, hanno tutte la stessa matrice: attacchi di panico, crisi depressive, disturbi del sonno, stati di ansia acuta, principi di isteria e tentazioni suicidiarie. Massiccia la richiesta di psicofarmaci di ogni genere. Le autorità sanitarie non sanno dare spiegazione del fenomeno, ma si sta approntando in loco un presidio medico-psichiatrico attrezzato con camicie di forza e letti di contenzione. Fra i turisti del villaggio abbiamo parlato con uno psichiatra bielorusso in pensione che sta collaborando attivamente con le autorità sanitarie italiane per arginare il fenomeno.  Ci ha confidato di aver trovato forti analogie con la proliferazione delle patologie psichiche nei gulag sovietici e che in moltissimi casi il suo intervento ha evitato che le crisi di alcuni turisti avessero conseguenze tragiche.


lunedì 18 agosto 2014

“Interriamo il golfo di Muggia”

A ferragosto abbiamo parlato di turismo con il vulcanico ed amatissimo ex amministratore del centrodestra triestino, ormai nostro interlocutore abituale. “Trieste ha enormi potenzialità turistiche, ma non le sfrutta perché non ha una spiaggia per i bimbi e per i meno bimbi [testuale NdR]. Porto San Rocco e le marine non bastano, serve un litorale sabbioso per le famiglie, e farlo è semplicissimo: basta interrare il golfo di Muggia. Abbiamo calcolato che con soli milleottocento milioni di metri cubi di sabbia si otterrebbe una spiaggia più che sufficiente: ecco il progetto [lo vedete qui a fianco NdR]”. Ma c’è la Ferriera, l’inquinamento! “Le solite lagne da comunisti. La Ferriera la chiudiamo [questa l’abbiamo già sentita NdR] e l’inquinamento son solo voci messe in giro, ma senza fondamento.”

Protesta dei turisti: assessore si dà alla fuga

Serata movimentata in centro città. Tutto è cominciato quando un turista trevigiano appassionato di armi, giunto a Trieste credendo che il Museo Revoltella fosse un museo della rivoltella, ha chiesto invano di farsi rimborsare il biglietto, venendo spedito senza troppi complimenti al Museo de Henriquez. Onde sbollire la rabbia si è accomodato al tavolo di un ristorante sulle Rive, lamentandosi platealmente dell’accaduto con il gestore ed attirando in tal guisa l’attenzione di altri turisti, delusi dal fatto che, contrariamente a quanto da loro creduto, il Salotto Vienna non è una Sagra del Wurstel. Alla doglianza collettiva si sono uniti alcuni giovani triestini, reduci dalla presunta discoteca del Magazzino 42, da essi definita “una specie di lager dal quale siamo fuggiti”, trovando il sostegno di un altro gruppo di ragazzi di Palmanova, richiamati a Trieste dagli articoli de Il Piccolo che descrivono il centro di Trieste percorso da una irrefrenabile movida, per trovare invece quello che hanno definito “un desolante mortorio” [si veda nella foto un’immagine della movida]. Il titolare del ristorante, quasi accerchiato da decine di avventori inferociti per la serata sprecata, ha cercato di eclissarsi, ma è stato preso alle spalle da due coppie di turisti messicani schiumanti rabbia: “¿Cómo se puede hacer un espectáculo en honor al asesino del pueblo mexicano?” Protesta suscitata dalla mostra dedicata a Massimiliano d’Asburgo al Castello di Miramare. Sentendosi perduto, il tapino ha cercato con lo sguardo una via di fuga, individuando, seduto al tavolo del ristorante adiacente, l’assessore comunale al turismo, o comunque uno che poteva esserlo. “La colpa è di quello lì”, ha gridato ai clienti segnandolo a dito. La massa si è quindi rivolta con lo sguardo verso l'uomo, il quale, pur non comprendendo cosa stava accadendo, ma attanagliato dal senso di colpa di cui soffre giustamente ogni politico, se l’è data a gambe. Dopo aver rinunciato all’inseguimento, la piccola folla di turisti delusi ha ordinato da bere, ottenendo un consistente sconto.


domenica 17 agosto 2014

Il Ferragosto della redazione

Anche noi di bora.qua ci siamo concessi una pausa.

Come vedete nelle foto che seguono, Estrema Riluttanza e Artemisia Gentileschi hanno optato per il mare, mentre Centurione ha scelto come suo solito la montagna.








Non sono vacanze sedentarie, come documentano le immagini:






L'attività sportiva non ci ha impedito di tenere vivi i nostri contatti. Qui vediamo, nell'ordine, Estrema ed Artemisia impegnate nell'attività diplomatica indispensabile al nostro lavoro.







Centurione, invece, raccoglie i frutti del duro lavoro.


Infine la redazione si riunisce per concedersi il meritato svago.


mercoledì 13 agosto 2014

“Un ponte di barche dal Miela fino in Sacchetta”

Il vulcanico ed amatissimo ex amministratore del centrodestra triestino, che sempre più spesso confida a bora.qua i suoi progetti per la città, ci illustra la sua strategia per la viabilità: “Il problema di Trieste sono le Rive: finché non le avremo pedonalizzate non potremo mai fare nulla di serio. Per questo serve un ponte di barche asfaltato che dal molo quarto arrivi fino in Sacchetta, meglio se fino al molo Fratelli Bandiera, sul quale dirottare il traffico che adesso corre sulle Rive. Che finalmente potranno essere vietate alle auto!” Nell'immagine a fianco potete vedere in anteprima assoluta il progetto disegnato dal nostro interlocutore in persona. E l’approdo alle marine? Alla Stazione marittima? “Adesso non stiamo a far i comunisti, si penserà anche a quello, ma dopo.”

Esponente femminista vince una serata al Banana club. Parapiglia a Fernetti

Nel tardo pomeriggio di ieri, come d’abitudine, A.F., nota per essere un punto di riferimento del femminismo locale e tuttora impegnatissima per i diritti delle donne, si è recata oltreconfine per il rifornimento di benzina. Pagato il conto, ha esibito la tessera completa dei bollini e le è stato mostrato l’elenco dei premi fra i quali scegliere: un bollitore, una bilancia pesapersone, un kit di coltelli da cucina e, novità dell’estate, un ingresso omaggio con consumazioni gratuite al Banana club, un night club noto per l’avvenenza delle entreneuse, per le loro esibizioni al palo della lap dance ed anche per la presenza di numerosi privé.
La donna, non conoscendo il Banana club (o forse fingendo di non conoscerlo), ha chiesto spiegazioni ed il giovane cassiere, forse per la poca dimestichezza con la lingua italiana, ha offerto una descrizione eccessivamente plastica e colorita (e forse anche inutilmente dettagliata), suscitando la collera della cliente, la quale, fedele alla propria indole, ha manifestato apertamente e senza mezzi termini la propria indignazione, producendosi in una lunga ed articolata concione contro il perverso maschilismo che dilaga nelle stazioni di servizio. Non comprendendo il senso del monologo, il malcapitato giovane lo ha interpretato come manifestazione di insoddisfazione per i premi e, dietro consiglio del titolare, si è offerto di integrarli con ulteriori omaggi: due flaconi di olio motore, un cavo di traino e, che Dio lo perdoni, una videocassetta porno, articolo regolarmente in vendita nei distributori sloveni. Apriti cielo. Alla vista della videocassetta la donna ha perso il lume degli occhi e si è avventata contro i gestori, tentando di sfregiarli con la carta di credito. Fortunatamente era sul posto un agente di polizia fuori servizio che ha prontamente sedato la rissa, evitando che la situazione degenerasse. 

Tornata in sé, l’intrepida femminista si è allontanata, portando con sé due bollitori.

martedì 12 agosto 2014

Come il maxibon

Nell'ottica della revisione della spesa e per una maggiore razionalizzazione delle risorse finanziarie pubbliche, in queste ore la Regione e il Comune di Trieste hanno siglato un accordo quadro per la pubblicazione di un bando di concorso a copertura dei due incarichi recentemente scoperti nei rispettivi assessorari alla cultura.
Tale procedura, sperimentale e innovativa nel suo genere, avrà il proprio esito nella individuazione di una figura unica che eserciterà l'attività di asssessore alla cultura per entrambe le amministrazioni attualmente prive, a causa delle recenti vicende e defezioni che le hanno interessate.
La delibera ha ricevuto il plauso di una vasta parte della cittadinanza, nonostante dai banchi dell'opposizione sia stata lamentata la scelta fatta che, in un momento di crisi, comporterebbe una riduzione di cariche e posti di lavoro in Comune così come nel comparto regionale.
Il concorso prevede infatti la possibilità di partecipare con la propria candidatura per l'attribuzione di entrambi gli incarichi, così conferiti alla medesima persona che, in un'ottica di economia di scala, avrà il compito di operare in contemporanea a favore delle politiche culturali del Comune capoluogo e della Regione medesima, esercitando le deleghe previste in materia di cultura, sport e tempo libero.
E' stato dunque dato avvio alla procedura di selezione che sarà effettuata, secondo le disposizioni pubblicate sui siti istituzionali, dall'elenco dei/delle professionisti e professioniste aspiranti al prestigioso doppio incarico. 
La rosa di candidature, attualmente in fase di formazione sarà successivamente valutata sulla base dei curricula e titoli di merito. 
Il compenso per la carica congiunta di assessore alla cultura di Comune e Regione sarà fissato in seguito alla delibera di un decreto di attuazione e della individuazione del/la candidato/a che avrà raggiunto il miglior punteggio, tenendo presente che il nuovo corso della pubblica amministrazione e degli enti locali ha determinato una drastica riduzione di bonus, indennità di carica e spese di rappresentanza. 
Anche in relazione al contenimento dei costi della politica e del settore pubblico, formalizzando un sistema, in verità già previsto e collaudato con la decretazione Ricasoli del 1861, nella nostra regione ancora una volta gli enti hanno saputo distinguersi per efficienza e razionalità amministrativa.     

lunedì 11 agosto 2014

A-gusto. Il localino trendy

Dopo l'osmizza, la pizzeria, ed il ristorantino di pesce, è venuto il momento di scendere nel cuore del centro città e di sedere in un ristorante alla moda.

Il localino trendy si trova appunto in pieno centro, nelle vie di maggior transito pedonale ed è di ridottissime dimensioni. Pochi e minuscoli tavoli ammassati l’uno all’altro, tanto che se ci portate un'amica è probabile che lei faccia amicizia con quello del tavolo accanto e se ne vada con lui, lasciandovi due conti da pagare. La cucina offre il meglio della moda culinaria del momento, dalle trenette salsiccia e ananas all’anguria in letto di pesto genovese. Richiestissime le cozze caramellate e la trippa cruda al rhum.

La caratteristica principale del localino trendy, tuttavia, è di essere perennemente e completamente occupato da una comitiva di dipendenti regionali che prenotano tutti i tavoli ogni giorno dalle 18.30 alle 24, cosicché vi risulterà sempre inaccessibile.

domenica 10 agosto 2014

Serracchiani vescovo ad interim

Reduce da un piccolo intervento chirurgico di routine, Monsignor Crepaldi dovrà rimanere a riposo per alcune settimane. Ciò non avrà ripercussioni sull’attività della diocesi, poiché Debora Serracchiani si è detta pronta ad assumere ad interim le funzioni di vescovo di Trieste durante la convalescenza del titolare.

Ultim'ora: Torrenti al posto di Miracco

In questo agosto caldo per la cultura, Cosolini corre in aiuto di Serracchiani nella questione Torrenti, l'assessore nel mirino delle opposizioni in consiglio regionale. Il sindaco starebbe valutando la sostituzione del dimissionario Miracco con lo stesso Torrenti. Un blitz che farebbe molto discutere.

venerdì 8 agosto 2014

A-gusto. Il ristorantino di pesce

Proseguiamo nel nostro itinerario enogastronomico veneto-giuliano e, dopo l'osmizzala pizzeria, è venuto il momento di fare tappa in un locale tipicamente triestino: il ristorantino di pesce.

Non parliamo del rinomato ristorante del centro, segnalato dalle guide e raccomandato dai grandi chef, ma della piccola trattoria con specialità di mare, dove si può gustare una cucina semplice, genuina e verace. E’ un luogo raccolto ed accogliente, con una terrazza affacciata sul mare dove potete gustare piatti squisiti accarezzati dalla brezza e rimirando il tramonto. I gestori si mantengono fedeli alla tradizione, offrendo esclusivamente pesce freschissimo, acquistato in giornata da pescatori di provata fiducia, e preparato con cura e sapienza culinaria. Non parliamo poi dei prezzi, che sono onesti fin quasi a commuovere. Tanto che, a volte, estasiati dalla bontà delle portate, alcuni clienti si offrono di pagare di più, scontrandosi con la disarmante modestia del titolare, un signore mite e taciturno che con lo sguardo addolcito rifiuta: “no guardi, io faccio il ristoratore per passione, non m’interessa guadagnarci”. Il paradiso di ogni gourmet, di cui tutti parlano con lo sguardo rapito.

Ovviamente, però, nel ristorantino di pesce non si può sperare di trovare un tavolo facilmente. E’ fortemente consigliato prenotare; anzi, la verità è che è tassativo prenotare. E se si vuole avere la certezza di ricevere il trattamento migliore, è bene che a prenotare sia un vostro commensale che conosce già personalmente il titolare. Ad essere esatti, è il titolare stesso a pretendere che a prenotare per voi sia un suo caro amico; meglio se uno che ha fatto con lui il servizio militare. Può sembrare un fatto spiazzante, ma in realtà a Trieste tutti hanno almeno un amico che ha fatto il militare con il titolare di un ristorantino di pesce. Magari non lo sapete, ma sicuramente anche voi  avete un amico che ha fatto il militare con il titolare di un ristorantino di pesce. Quindi vi consigliamo senza indugio di chiedere a lui. Vi dirà di sì, che senz’altro prenota. Ma non questa settimana; la prossima. Poi, stranamente, rimanderà ancora. Quindi dirà di essersi dimenticato. Poi dirà che non è ancora la stagione, oppure che non è più la stagione. Può capitare che dica che per una volta preferisce mangiare carne. E così via, con scuse sempre più fantasiose, per mesi e per anni. In conclusione, la cruda verità è che pur avendo la possibilità ed il desiderio insopprimibile di cenare in questo adorabile ristorantino di pesce, finisce che non ci andrete mai. E la stessa cosa capita a tutti i vostri conoscenti che pure vantano un mallevadore del vostro stesso rango. Tutti bramano di andare nel ristorantino di pesce, e tutti sono costretti infine a rinunciare.

Insomma, il ristorantino di pesce, pur essendo un luogo da tutti conosciuto, celebrato e lodato, pare essere un’entità metafisica, un’idea platonica, un luogo dello spirito. Qualcuno sostiene che in realtà non esiste. E anche a noi comincia a venire il dubbio.


giovedì 7 agosto 2014

La coppa è vinta

Sebbene sia stata ufficializzata solo in queste ore, l'operazione imprenditoriale risale a quattro mesi fa:  era metà marzo  quando le produzioni alimentari triestine, dedicate a prosciutti e insaccati misti, Sfreddo, Principe, Masé e Duke, sono state rilevate da parte di una holding mediorientale che ha sede a Doha, grazie ad una corposa operazione finanziaria.

L'intervento della multinazionale del Qatar ha riportato ai vecchi fasti il polo alimentare della provincia, con un lancio di prodotti e insaccati innovativi all'insegna della salute, in grado di soddisfare anche la domanda del mercato islamico e eco-salutista su tutto il territorio nazionale. 

Grazie all'iniezione di capitali stranieri l'industria e l'occupazione locale ha segnato un colpo di arresto alla crisi del settore che, il progetto di sviluppo mediorientale contribuito anche da fondi comunitari per la ricerca e l'innovazione, sta sperimentando con successo la nuova linea produttiva di insaccati e bolliti senza l'impiego di carni suine e bovine, nel rispetto dei valori della filosofia vegetariana, vegana e salutista e con una virtuosa mediazione tra le diverse culture alimentari presenti sul territorio.

Impostati secondo i protocolli della macellazione halal e il disciplinare per cibi e insaccati vegani, veg-salumi e veg-wurstel, da alcuni mesi il mercato degli alimenti da salumeria triestino è fornito esclusivamente di prodotti a base vegetale, quali amaranto, quinoa, alghe, soia e legumi vari che garantiscono al consumatore la possibilità prevenire le malattie del benessere e il mantenimento della linea. Il tutto sta avvenendo senza rinuncia al tradizionale panino col salame o al “rodoleto de cotto”, spuntini destinati a non sparire dalle nostre tavole ma che sono  prodotti con materie prime non animali. 

Nel piatto caldaia, accompagnati dai sempiterni capuzzi garbi e patate in tecja, i wurstel di lupini, il vegan cragno, la porzina di soja e lo zampone di seitan, hanno preso il posto delle pingui e spesso indigeribili frattaglie e cotenne ormai superate e definitivamente sostituite, senza destare clamori nè rimpianti per le carni suine e i prosciutti friulani, spagnoli e dalmati.

La novità è stata accolta con entusiasmo anche nei numerosi buffet triestini, la cui offerta - immediatamente presa d'assalto dalla comunità di impronta islamica - si è adeguata al nuovo corso produttivo con proposte culinarie sempre adatte alla gola della tradizionale clientela. Questo il commento di un frequentatore abituale di una nota tavola calda di Trieste: "Non se ne è acccorto quasi nessuno, ma qualche lieve cambiamento c'è stato. Ora il cotechino sa di cicoria cruda e la luganiga è un macinato di rapa e soncino però, anche se spendo un pò di più per i miei due figli animalisti che adesso pranzano fissi qui a spese mie, digerisco subito e ho il colesterolo come un dodicenne, inoltre sto imparando l'urdu da Amin, un vicino di tavolo con cui abbiamo socializzato da qualche tempo".

mercoledì 6 agosto 2014

Le profezie di bora.qua. Parte seconda


Da questo articolo de Il Piccolo di oggi apprendiamo che nell’allenamento di ieri la Triestina ha mandato sul campo dei “finti giocatori”, cioè ragazzi pescati qua e là. Andiamo a rileggere cosa scriveva il 19 luglio scorso bora.qua in questo post:
L’idea, sull’esempio dei tabelloni con le foto dei tifosi sugli spalti, è di collocare sul campo sagome di compensato di giocatori, in modo da offrire ai finti spettatori lo spettacolo di una finta partita. 
Non siamo ancora arrivati alle sagome di compensato, ma la strada sembra quella.

lunedì 4 agosto 2014

Poche notizie: Il Piccolo chiude per ferie


Per ora è soltanto una voce, ma in poche ore ha fatto il giro della città. L’amato ed indispensabile quotidiano, che i triestini trovano in edicola ogni giorno fin dal 29 dicembre 1881 (con una sola interruzione forzata nel corso della prima guerra mondiale), potrebbe sospendere le pubblicazioni nel periodo di ferragosto. Crisi economica? Calo di vendite? Contrasti sulla linea editoriale? Avvicendamenti al vertice?

Gli insider di bora.qua sono riusciti a carpire il retroscena di questa sconvolgente notizia, intercettando una conversazione fra uno dei responsabili del giornale (D) ed un suo caro amico e confidente (A). Ve ne offriamo in esclusiva assoluta i passaggi salienti, scusandoci per il dialetto e per il linguaggio scurrile.

D: Non è un fatto economico, il problema è che non sappiamo più che cazzo scrivere.
A: Come sarebbe a dire?
D: In questa cazzo di città non succede mai una beneamata fava! Abbiamo pompato sul Tram di Opicina, e vabé. Poi giù con la pioggia e i temporali, che la gente li vede da sé, mica lo viene a sapere dal giornale. Poi Miss Topolini, che non gliene frega niente a nessuno. Poi le Clanfe, altra monada da vergognarse. Non è che si può andare avanti così, a scrivere minchiate per due mesi e a metter foto delle nuvole. Qualche incidente, va bene, ma nessuno si fa mai niente, porco cane. Zero feriti. Sai che gli frega alla gente di una Punto incidentata. Quei quattro rumeni che rubavano nelle case li hanno presi, accidenti a loro; quasi quasi ne assumo io altri quattro e li mando in giro a fare furti. Non ci sono più nemmeno le vecchine che rubano al Despar. Perfino Muzzi ha smesso di mandare email! Ogni sera, al momento di andare in macchina, si riunisce la redazione e ci guardiamo negli occhi come idioti. Sai quante notizie ci siamo dovuti inventare? Per cui chiudiamo tutto per quindici giorni e almeno accumuliamo un po’ di roba per settembre.
A: E se t’arriva una notizia bomba in piena chiusura?
D: La metto online e rinvio alla riapertura.
A: Se Berlusconi ammazza Renzi?
D: Gli chiedo di rilevare il giornale.
A: Se ci invade la Slovenia?
D: Passo di là.
A: E se un cane ti caga davanti a casa?
D: Richiamo tutti dalle ferie e si riapre subito.